Primulaceae
Sinonimi: Androsace charpentieri Heer, Aretia brevis Heget.
Nome italiano: Androsace orobia
Forma biologica: camefita pulvinata (a cuscinetto)
Descrizione: piantina erbacea perenne, che forma cuscini densi e appiattiti, o cespi radi. Foglie di 3-5 mm di lunghezza, arrotondate, provviste sui bordi e sulla faccia inferiore di peli stellati con 2-3 diramazioni della lunghezza di 0,05-0,1 mm. Peduncoli 2-3 volte più lunghi delle foglie. Calice di 3,5-4,5 mm di lunghezza. Lobi della corolla rosa, e normalmente leggermente smarginati all`apice.
Antesi: fine maggio - inizio luglio
Tipo corologico: endemismo delle Alpi orobie e insubriche
Distribuzione in Italia: questa specie ha un`areale con meno di 100 km di diametro. La possiamo trovare all`est del Lago di Como, e più precisamente sul M. Legnone, C. Taeggio, M. Rotondo, C. Camisolo, Lago della Scala, Bocchetta di Melaccio, Piazzocco e Pizzo dei Tre Signori, più una piccola stazione al Sasso Canale.
All`ovest del Lago di Como la troviamo sul Pizzo di Gino, e sulla cresta di frontiera con la Svizzera, tra il Monte Gazzirola e il Passo S. Jorio - Cima di Cugn, e completamente in territorio svizzero, sulla vetta del Camoghé.
Habitat: Androsace brevis é esclusivamente legata a suoli ricchi in terra fine, poveri di calcare, sovente esposti ai venti, senza neve e molto soleggiati.
Colonizza prati rasi aperti, ghiaioni fissati e fessure su rocce siliciose.
L`orizzonte altitudinale é quello alpino, ma può scendere fino a quello subalpino; vegeta tra i 1700 m e i 2680 m di altitudine.
Viene trovata spesso nell`associazione di Androsacion vandellii Br.-Bl., e nella variante insubrica dell`associazione di Androsacion alpinae Br.-Bl.
Note di sistematica: Per la sua ripartizione questa specie risulta vicariante alle due specie di Androsace alpina (L.) Lam., e nelle Alpi orientali a Androsace wulfeniana Sieber.
Verosimilmente é di origine meridionale e postglaciale.
Grado di minaccia: Sulla lista dell`UICN viene indicata con il grado di minaccia EN (endangered, minacciata d`estinzione).
La maggior parte delle popolazioni é ristretta a meno di 50 individui, e pertanto molto fragile! La specie é gravemente minacciata per l`areale ristretto, per il carico del pascolo ovino e l`erosione che esso provoca.
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Androsace villosa L.
Famiglia: Primulacee
Genere: Androsace
Nome volgare:Androsace Appenninica
Etimologia: L’origine del nome Androsace deriva dal greco androsakes , composto da andros “uomo” e sakos “scudo”, con allusione alla forma della rosetta fogliare a forma di scudo per l’appunto.
Morfologia: Pianta cespitosa, perenne, alta 2-4 cm. I fusti legnosi e ramificati, formano dei densi cuscinetti emisferici. Le foglie, sessili, riunite in rosette, hanno la lamina lineare-lanceolata, lunga 4-7 mm, bianco tomentosa con peli semplici. Gli scapi fiorali, eretti, arrossati, portano 2-4 fiori riuniti in un inflorescenza ad ombrella. La corolla, larga 6-10 mm, ha un tubo molto corto e 5 lobi obovati, generalmente bianchi, con fauce gialla che vira in diversi colori.
Distribuzione: Orofita Euroasiatica. Appennino dal Vettore al Pollino: rara; Alpi, dalle Giulie al Consiglio e dalla Val di Susa alla Liguria, A. Apuane, App. Tosco Emiliano, al lago Scaffaiolo:rarissima;
Habitat: Pascoli e luoghi rocciosi, soprattutto su substrato calcareo.
Fioritura: da maggio a luglio;
Quota: da 1200 a 2500 m;
Proprietà ed utilizzi: Non conosciuti
Note: Gli esemplari qui repertati sono stati fotografati, in data 16 luglio 2004, presso la foce di Pianza, m 1250 ( zona del monte Sagro).
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